Allagamenti e morti

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articolo : Pozzo Gabriele
fonte : varie
fotografia : di repertorio (Pozzo Gabriele)

20 Maggio 2023

Emilia-Romagna una terra stupenda, nell'immaginario collettivo la si vede come un'immensa pianura con lunghe spiagge lungo la costa adriatica.
In realtà l'Emilia-Romagna è anche formata da montagne, quello che si potrebbe semplicemente definire l'Appennino Tosco-Emiliano.
Ed è proprio da queste montagne che le piogge degli ultimi giorni si sono ammassate e convogliate verso valle, verso la pianura, inzuppando la terra e scorrendo verso i punti più bassi.

In più, oltre all'acqua caduta dal cielo, nei giorni scorsi sono state svuotate parzialmente le dighe di Mercatale e Ridracoli. L'una alimenta il fiume Foglia che scorre fino a Pesaro, mentre l'altra (se non erro) alimenta il fiume Ronco che passa vicino a Forlì e vicino a Ravenna.

Adesso con questo non voglio dare la colpa degli allagamenti ai parziali svuotamenti di queste due dighe, però perché svuotarle proprio in questi giorni quando le piogge avevano già colpito duramente l'Emilia-Romagna?
Tra l'altro è stato uno svuotamento consistente, infatti a quanto si legge dall'articolo su meteoweb la diga di Ridracoli avrebbe scaricato tra il 15 ed il 16 Maggio 2023 qualcosa come 600 mila metri cubi di acqua. Ho fatto una piccola ricerca, una piscina olimpionica contiene circa 500 mila litri di acqua, considerando che 500mila litri equivalgono a 500 metri cubi, quindi significa che è stato scaricato nel fiume Ronco come l'equivalente di 1200 piscine olimpioniche.
Ci sarebbe da chiedersi come mai la diga di Ridracoli si sia scomodata a scaricare tutta quell'acqua. L'acqua che rimane un determinato numero di giorni nella diga va a male?
Ascoltare le persone che sostengono che è stata svuotata parzialmente perché che la diga si può rompere lo trovo ridicolo, siccome se sono costruite a regola d'arte non si rompono. La diga del Vajont nel quale ci cadde un pezzo di montagna non si ruppe. Poi è da mesi che la diga di Ridracoli tracima, alla faccia della sbandierata siccità da parte dei media, quindi è da mesi che il livello dell'acqua nella diga è elevato. Direi che son studiate per tenere tranquillamente quel limite di acqua, oltre tracima perché supera un livello di sicurezza.

Comunque dighe a parte, le cause credo siano altrove, almeno quelle principali.
Di solito in questi casi hanno due gambe e guadagnano molti, troppi, migliaia di euro al mese. Il loro stipendio elevato sarebbe giustificato se facessero bene il loro lavoro per evitare questi disastri e soprattutto i morti che anche in questo caso verranno pianti dagli italiani.
I politici che essendo pagati dai 5 mila ai 20 mila euro al mese per evitare queste situazioni dove stanno? Cosa fanno?
Pagati per evitare che in situazioni come questa ci scappi il morto ... per ora 14 morti. 14 morti!
Poi circa 40 mila sfollati.

Poi ci sono i genii da 110 e lode che se la prendono con chi percepisce il reddito di cittadinanza che dovrebbe alzare il sedere dal divano.
In effeti ci vuole un capro espiatorio per quello che è successo e per come è stata gestita la cosa. Alcuni danno la colpa alle nutrie, altri al cambiamento climatico, peccato che come nel caso degli orsi queste cose non sono nuove, sono già successe ed erano prevedibili.
Senza citarne tante di tragedie nel 1951 nel Polesine 101 morti.

Quello che fa arrabbiare è il menefreghismo della politica che si sveglia solo quando accade la tragedia. Sembra quasi che la aspettino ... così poi si urla all'emergenza e si chiedono i soldi all'UE. Come nel caso della Pandemia.
Persone lamentano un'incuria nella pulizia dei torrenti, dei fiumi ... Addirittura se un cittadino si mette a pulire una zona comunale rischia di prendere la multa, o la riceve proprio. E questo è il problema più grosso, non fare i lavori di manutenzione ed impedire agli altri di farli.
Poi alcuni lamentano della carenza di casse di compensazione, alcune costruite, altre mai collaudate, altre mai messe pienamente in funzione.
E ancora i soldi che la Regione avendo a disposizione aveva restituito perché incapace usarli al meglio. Per quello che ad alcuni vien il sospetto che in certe regioni lo facciano apposta. Sapete la classica tachipirina e vigile attesa.

Che poi questo articolo non è totalmente dedicato all'alluvione di questi giorni in Emilia-Romagna ma anche all'alluvione di inizio Maggio. Persone che subirono danni, casa allagata ad inizio Maggio non sono state aiutate. La situazione sembra come quella del terremoto in Umbria, gli aiuti arrivano a singhiozzo e dopo un pò chi ha ricevuto aiuto bene e chi deve ancora riceverlo che si arrangi.
Vien da pensare come il bonus del 110%, non tutti lo hanno usato, ad un certo punto è stato levato.

Poi ci sono gli aiuti da parte di chi lo fa come lavoro.
Tutti i vigili, polizia, protezione civile che tre anni fa rincorrevano con ogni mezzo il runner da solo in spiaggia ora dove sono? Cosa fanno?
E l'esercito? Dove sta l'esercito in Ucraina?
Dove stanno tutti i mezzi militari, i specialisti in mimetica? In Ucraina?
E i soldi per i soccorsi? Spesi per armare quella cazzo di Ucraina?

Che poi da una parte io non son d'accordo con gli appelli per devolvere i soldi degli italiani all'Emilia-Romagna, perché quei soldi dovrebbero essere già pronti per emergenze del genere, quei soldi li dovrebbe dare lo Stato. Invece di spenderli in armi e buttarli via per cose futili.
Però a far le multe son bravi e veloci, come a riscuotere le tasse ...

E comunque per dovere di cronaca la Regione Emilia-Romagna riporta che sono quasi 3.000 gli uomini impiegati (vigili del fuoco, protezione civile, tecnici ...) e 1.125 i volontari della Protezione Civile che sono al lavoro in Emilia-Romagna, nelle zone colpite dall'alluvione, per prestare soccorso alla popolazione e compiere interventi urgenti di ripristino del territorio piegato dalle esondazioni e dalle frane.

Lo Stato italiano cosa ricostruirà? Forse solo il cazzo di Donbass distrutto anche dalla armi della NATO.
L'Italia siamo noi, se aspettiamo il Governo, questo governo, possiamo pure iniziare a vivere nelle tende.



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