8 Novembre 2018
Vediamo chi trova il senso al seguente racconto che sembra essere attuale anche in futuro ...
E’ una bella soleggiata giornata di Maggio e nella ridente città Talia il traffico scorre senza intoppi fino a che una corriera percorrendo uno dei tratti cittadini buca una gomma, perde il controllo e cade in un torrente.
Tutti i passeggeri nel panico escono in qualche modo dal mezzo e si lasciano trasportare dalla corrente del corso d'acqua verso una delle 2 rive.
Sono salvi, nessuno ha riportato ferite, solo un gran spavento e qualche effetto personale danneggiato, e senza neanche faticare sono terminati proprio vicino alla stazione delle corriere.
Quasi tutti i malcapitati si dirigono a riprendere un’altra corriera senza batter ciglio, risalgono sul mezzo solo dopo aver ripagato il biglietto come gli viene ordinato dal controllore.
Un ragazzo di nome Daniel che non è del posto, anche lui vittima come gli altri sta cercando il fratello che era con lui sulla corriera, intanto vede la scena e non capisce come mai quasi tutti vadano a pagare il biglietto senza reclamare nonostante siano stati vittime di un incidente e abbiano subito dei danni economici e morali. Li vede in coda alla biglietteria automatica, siccome i 2 sportelli sono chiusi per pausa pranzo nonostante siano le 17.
Ognuno ripaga il biglietto con delle monete tirate fuori dal portafoglio zuppo, estratto dalla tasca dei pantaloni fradici, che è l’unico modo in quanto le banconote non sono utilizzabili.
Ad un certo punto il capostazione, che era all'interno dell’ufficio a lato della biglietteria, esce e vedendo le persone in coda a fare il biglietto va su tutte le furie.
Di primo impatto nessuno capisce per quale motivo se la sia presa, ma presto tutto si chiarisce, ebbene dopo poco arrivano le forze dell'ordine, gli è stato riferito che dei vandali stanno rovinando l'interno della stazione delle corriere e danneggiando il distributore automatico.
Le forze dell'ordine ispezionano e notano l’interno della stazione e il distributore automatico in condizioni pietose, un po' ovunque bagnato e sporco di fango; non avendo assistito all’accaduto non hanno idea di cosa sia successo. Le vittime dell’incidente intanto sono sparse, chi è in attesa di un’altra corriera, chi è seduto ad aspettare e chi ancora deve fare il biglietto.
Ma ecco rispuntare dall’ufficio il capostazione che andando verso le forze dell’ordine accusa i poveri malcapitati che vogliono solo riprendere un’altra corriera, c’è chi prova a difendersi ma il capostazione non li lascia parlare, alla fine le forze dell’ordine multano il gruppo per disturbo della quiete, deturpazione e danneggiamento. Alcuni si lamentano dell'insensata multa ma le forze dell'ordine sono inamovibili e alla fine tutti son costretti a pagare.
Nel frattempo arriva un giovane uomo Gabriel, anche lui era sulla corriera, Daniel va ad abbracciarlo, altri del gruppo lo riconoscono e gli chiedono dove fosse finito.
Allora Gabriel inizia il racconto spiegandosi meglio che può.
"Io sono scappato come voi dalla corriera, ma mi sono subito accorto che Nuvola, il cagnolino nero che son venuto a comprare oggi per mia figlia, non era più al mio fianco. Allora son tornato subito indietro ma la corrente era forte, solo dopo vari tentativi son riuscito ad aggrapparmi ad un pezzo di lamiera della corriera evitando in parte alcuni rottami che mi stavano venendo in contro.
Entrato all'interno della corriera ormai per gran parte sommersa, chiamo a squarcia gola il mio cane “Nuvolaa dove sei? Vieni qua piccola”.
Mentre la cerco con gli occhi e con le mani ogni dove "Nuvoolaaa piccolaaa ... dai c'è Papà, vieni qua".
Niente l’unico rumore che sento è lo scrosciare dell'acqua che entra da alcuni finestrini rotti, mi vengono i brividi, e non a causa dell’acqua fredda.
Pian piano la corriera si sarebbe riempita ancor più d'acqua e fango e io non la trovavo. Infilavo le mani sott'acqua e trovavo borse, un passeggino, un casco e ... ahi! anche dei vetri rotti.
Purtroppo mi sono anche procurato nel palmo della mano destra un taglio non da poco.
“Vedete” Gabriel mostra la mano destra che ancora sanguina.
Poi continua il racconto …
Ad un certo punto sento sotto l'acqua un qualcosa, sembra una corda, no forse … è un guinzaglio? Sììì è il guinzaglio rosa di Nuvola!
Si è annodato fra le gambe dei sedili e siccome non si allenta gli sgancio il guinzaglio.
Che male alla mano! Ho delle fitte non da poco.
Velocemente sollevo Nuvola fuori dall'acqua, sembra esanime, la scrollo un poco, gli urlo “Svegliatiii!” ma non sembra reagire.
Sotto l’acqua chissà quanto c’è stata, disperato la stringo forte forte al mio petto ... mi vien da pianger pensando al peggio, le lacrime si confondono con gli schizzi dell'acqua che entra di prepotenza dai finestrini rotti.
La stringo, piango e urlo “NUUVOOLAAA!!”
Ad un certo punto avverto un sussulto e sento un gemito , la discosto dal mio petto e lei ha riaperto gli occhietti. Quegli stupendi occhi neri mi guardano ancora un poco socchiusi, sputa un po' di acqua e saliva e ancora con poche forze avvicina piano il muso e mi lecca la faccia un paio di volte e poi mi poggia la testa sulla spalla sinistra. Penso fra me, è VIVA ora rifiata e si riprenderà.
Poi sul suo fianco sinistro noto una grossa chiazza rossa, è del sangue!!
Noo è ferita!?! La scuoto un po', è lei subito rialza il muso rilassato.
La tocco meglio e non noto nessuna ferita … aspetta!! è il sangue della mia ferita che l'ha sporcata. Lei sta bene!!" OOH che sollievo. Rido come un bambino.
Mi sbrigo ad uscire da là dentro e con lei sulle spalle mi son fatto trasportare dalla corrente fino qui anch'io.
Nel frattempo tutti intorno a me si sono raggruppati per sentire la storia e accarezzare il cucciolo.
“EHI LEI con il cane”. Urlano con voce autoritaria le forze dell’ordine al ragazzo con il cane in braccio “venga un po' qua che anche per lei c’è la multa”.
Il ragazzo stupito si guarda attorno.
Una persona anziana gli riferisce “hanno multato anche noi”.
Il ragazzo chiede con aria stupefatta “quale sarebbe il motivo?”
Le forze dell’ordine rispondo “Il motivo è pressappoco lo stesso per cui abbiamo multato tutti gli altri. Lei ha sporcato come gli altri per terra e anche macchiato il tappetino con il sangue, inoltre il suo cane è senza il guinzaglio. Per tutti questi motivi lei adesso ci paga come gli altri.”
Quindi il ragazzo si gira verso gli altri e dice “ma avete pagato questa multa assurda??”
Emma una persona un pò anziana, che capisce il linguaggio proprio non chiaro del ragazzo il quale parla poco la loro lingua, si fa avanti e risponde “Sai noi siam qui del posto e ormai ci siamo abituati che ogni tanto succede qualche incidente, non è morto mai nessuno, alla fine ci fan pagare delle multe insensate, noi in principio abbiam cercato di discutere e spiegare ma il capostazione non ragiona e dice che è colpa nostra e mai del suo servizio inefficiente e poi ci fa pagare delle penali e delle multe. Le forze dell’ordine non ci difendono, a volte sembra che si schierino dalla parte del capostazione, ma lo negano sempre. Loro vogliono solo i soldi, è il loro lavoro, a risolvere questo problema sembra che non gli interessi, forse non son capaci. Quindi vedi ragazzo non c’è via di uscita, se ora tu provassi ad opporti rischieresti di perdere tempo e soldi. Da dove venite ragazzi?”
Gabriel: “Veniamo poco oltre il confine, dalla Svizzera, abbiamo viaggiato fino a qui perché la mia bimba voleva tanto il cane che ha visto su internet e l’ho comprato per il suo compleanno che è fra due giorni … è il suo regalo. Tra l’altro io e mio fratello non possiamo perdere tempo perché è deragliato un treno a nord e siam costretti a fare un giro più lungo per tornare a casa.”
Emma: “Ecco vedi ragazzo almeno per qualche giorno dovresti soggiornare in città per chiarire la faccenda e gli Hotel disponibili non son economici. Quanti soldi hai?”
Gabriel un po' indeciso: “Beh vede … insomma, in realtà ce ne son rimasti pochi, quelli per il treno, per mangiare qualcosa e poco più. Ho speso la maggior parte dei soldi per il cane, ma per la famiglia si fanno sacrifici. Poi lavoro anche saltuariamente e soldi ne ho pochi.”
Emma replica: “Ragazzo vedi, allora tu non hai la disponibilità di affrontare la giustizia in questo paese. Poi non è detto che tu vinca anche se avessi ragione, la legge qui è complessa e contorta. Io ti consiglio di pagare la multa e poi andare via da questo paese, è un consiglio da un vecchio che ha vissuto tante primavere. Anzi il biglietto della corriera fino alla stazione dei treni ve lo pago io, è il mio regalo per la tua bambina. Quanti anni fa?”
Gabriel: “5, è uno scricciolo tutta bionda con gli occhi azzurri come il lago. E’ la mia vita. La amo e non voglio mai deluderla.”
Emma : “la corriera sta arrivando”
“ALLORA! Questi soldi!?” Intimano le forze dell’ordine.
Il ragazzo allunga i 50 euro all’agente e sale sulla corriera.
I due ragazzi si siedono nei sedili in fondo, nel mentre la corriera sta partendo dal capolinea.
Daniel chiede: “Ma ora quanti soldi son rimasti?”
Gabriel replica: “Pochi, anche se il vecchio ci ha offerto il biglietto della corriera rischiamo di dover scendere qualche fermata prima appena entrati in Svizzera.” continua “Dovremmo fare l’autostop o farci venire a prendere, ah dimenticavo, l’auto è dal meccanico. Ok al massimo faremo una passeggiata.”
Gabriel triste ammette: “Peccato perché quei soldi servivano anche per comprare la torta per il compleanno. Vorrà dire che gli comprerò una barretta di cioccolato svizzero, ne va matta”
Daniel si gira verso Gabriel e gli dice. “Sai che mentre tu parlavi con il vecchio io ero in fondo vicino ad una signora che mi ha spiegato che comunque non avresti neanche potuto difenderti?”
Gabriel curioso chiede “Cioè? spiegati”
Daniel continua dicendo “Vedi lei mi spiegava che non puoi difenderti se non con la loro lingua, e anche se parlassi la loro lingua devi avvalerti di uno che parla per te ed espone i fatti”
Gabriel sbotta “Ma che logica è? Io spiegherei come son andate le cose e loro capirebbero che hanno multato tutti per nulla. Che non è come credevano.”
Daniel: “La donna mi raccontava che ogni tanto qualcuno tenta di fare quello che volevi fare te, ma il capostazione nega sempre tutto. Quasi sempre finisce che la spunta lui. La donna ha ammesso che contestare perdendo tempo e soldi, perché devono pagare loro quello che espone i fatti al posto loro, ebbene non ne vale la pena. Per reclamare i 50 euro della multa e i 50 dei vestiti rotti, nessuno più contesta pagando centinaia di euro. Quindi il capostazione vince. E mi ha confessato che lui ha tanti soldi che può permettersi di avere due persone che parlano per lui ed evitare anche di andare alla discussione. Lui può parlare anche con il telefono dal suo posto di lavoro e non perdere un giorno di lavoro come faresti tu che dovresti andare di persona anche se non parli”
Gabriel esclama “E questo è il colmo! Non può essere vero!”
Daniel: “E’ così, è la loro legge. Pare non vinca chi ha ragione ma chi ha i mezzi.”
Poi continua sorridendo “Gabriel ti ricordi quella volta che da bambini avevamo giocato con le carriole e gli animali?”
Gabriel si gratta un po' la testa e poi risponde “Ma quando io avevo messo il cagnolino sul carretto della frutta?”
Daniel che ancora sorride: “Già quando eravamo fuori dal negozio di animali, e avevamo preso i 2 carrelli del supermercato e messo sopra le 2 gabbie con quei poveri animali”
Gabriel interrompe, adesso anche lui ha il sorriso che gli dipinge il volto di allegria: “Sìì vero, che poi abbiam scommesso quale dei due carretti sarebbe arrivato in fondo a quella piccola discesa per primo.”
Daniel quasi che ride “Già, ti ricordi come andò?”
Gabriel un po' imbronciato: “Sì hai vinto te! Il tuo carretto con sopra la gabbia con la tartaruga dentro arrivò decisamente primo, mentre il mio carretto con sopra la gabbia che conteneva il gatto arrivò dopo. Però secondo me lì avevi barato, si vedeva che il tuo carretto era nuovo. Avrei dovuto vincere io sai?” sorride Gabriel “Il mio gatto, è risaputo, era sicuramente più veloce della tua tartaruga”
Daniel diventa più serio e risponde “Ecco è qui dove volevo arrivare, per quanto tu possa aver ragione c’è sempre il rischio che il tuo carretto perda. Qui la legge è come la nostra scommessa, il tuo gatto sarà stato più veloce della mia tartaruga, ma imprigionati entrambi dentro le gabbie era il carretto che decideva le sorti. E qui la legge ti obbliga ad usare un carretto che costa molto, senza carretto la tua gabbia rimane ferma per terra. Capisci ora?” e Daniel termina “sarebbe più equo se non ci fosse né carretto e neppure gabbia e la gara fosse solo fra i 2 animali. Ma vedi c’è sempre una tartaruga che vuole vincere anche se ha contro un gatto ... nel loro modo è possibile.”
Storia originale su Facebook
Gabriele Pozzo