2 Agosto 2025
Comunicato del RAPALLO PALLANUOTO
Il Rapallo Pallanuoto accoglie con entusiasmo il ritorno di Francesca Cò, prezioso elemento che va a rinforzare l’organico a disposizione di Coach Luca Antonucci.
Classe 2002, nata e cresciuta nel vivaio del Rapallo Pallanuoto, con un passato già ricco di traguardi e una straordinaria esperienza maturata oltreoceano.
Fin dalle sue prime bracciate nell’acqua ha saputo imporsi come una delle protagoniste nel panorama giovanile italiano, conquistando con la squadra ligure una medaglia d’oro U19 e salendo sul podio anche con medaglie d’argento e di bronzo.
Il suo talento l’ha portata presto ad affacciarsi al mondo dei “grandi”: ha disputato il campionato di Serie A2, contribuendo alla promozione in Serie A1, collezionando presenze nella massima serie già da giovanissima.
Nel 2019, convocata in azzurro con la Nazionale giovanile, conquista una medaglia di bronzo agli Europei incrementando il suo palmarès.
Quando aveva 18 anni una svolta coraggiosa e stimolante ha delineato il suo percorso … intraprendere una nuova avventura sportiva, accademica e di vita.
Un messaggio su Instagram, qualche call su Zoom e poi “ho deciso di accettare l’offerta e trasferirmi a Philadelphia” dichiara “anche grazie anche al fatto che sono riuscita ad ottenere una borsa di studio che copriva gli interi costi (scolastici, vitto e alloggio)”.
Una sfida vinta su tutti i fronti.
Francesca continua “Volevo mettermi alla prova, capire se ero in grado di cavarmela da sola in un contesto completamente diverso, senza famiglia, e migliorare il mio inglese. Fin da piccola sono sempre stata affascinata dal cosiddetto “sogno americano” e mi chiedevo se la realtà che vedevo in film e serie TV corrispondesse al vero stile di vita. Ero curiosa di conoscere la loro cultura e capire se il tutto potesse piacermi anche in vista di un possibile futuro in quel paese.
Sono incredibilmente felice di aver intrapreso questa esperienza: mi ha lasciato tantissimi ricordi, emozioni forti, sia positive che negative, e persone che porterò per sempre con me; non solo amicizie ma anche persone come athletic trainer e coach che mi hanno aiutato a crescere non solo come atleta ma anche come persona. Ho avuto la fortuna di stringere delle amicizie che non solo spero di mantenere telefonicamente ma anche di persona; magari approfittandone per viaggiare un po’ dato che una ragazza è americana, una greca, una del Sudafrica e una spagnola.”
Nella sua esperienza americana ha saputo imporsi sin da subito: nominata “Rookie of the Year” al primo anno, ha avuto il privilegio di veder scritto il suo nome nei record dell’università battendo i record di gol segnati e di punti assoluti.
Ci racconta ancora un po' della sua esperienza :
“Sono incredibilmente felice di aver intrapreso questa esperienza: mi ha lasciato tantissimi ricordi, emozioni forti, sia positive che negative, e persone che porterò per sempre con me; non solo amicizie ma anche persone come l’athletic trainer e il coach che mi hanno aiutato a crescere non solo come atleta ma anche come persona.
Ho avuto la fortuna di stringere delle amicizie che non solo spero di mantenere telefonicamente ma anche di persona; magari approfittandone per viaggiare un po’ dato che una ragazza è americana, una greca, una del Sudafrica e una spagnola.
Dal punto di vista pallanuotistico ho potuto, e dovuto, confrontarmi con uno stile di gioco completamente diverso, con ritmi e approcci arbitrali nuovi e ruoli di coach un po' diversi. Ho sin da subito capito che l’approccio allo sport da parte dei college studenteschi è completamente ribaltato rispetto alla situazione italiana, lì fanno il massimo sforzo per aiutarti a gestire orari e impegni sportivi e scolastici al meglio.
Ho anche avuto la fortuna di giocare alcune partite sulla costa ovest, in California, dove la pallanuoto è molto più aggressiva e veloce rispetto a quella della costa est.”
Ora dopo anni torna in Italia con un bagaglio tecnico, umano e culturale arricchito da un’esperienza che l’ha fatta crescere come atleta e come persona.
Prima di partire per U.S.A., in Italia giocava principalmente come marcatore del centro.
Infine riporta “Negli ultimi quattro anni nella squadra universitaria americana, invece, gli allenatori mi hanno spesso schierata sulla mano buona, cioè in posizione 1-2, soprattutto nelle ultime due stagioni. All’occorrenza, potevo comunque rientrare a marcare, entrare al centro o giocare sulla "mano sbagliata", ma il mio ruolo principale era quello sulla mano buona.”
Bentornata in Italia, bentornata a casa! 💙🤽♀️
Una foto illustrativa di repertorio.
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